THE LIDO FLEET
Italian Liners 1922 - 1965


sabato 15 maggio 2010

AUGUSTUS (1928)






M/N AUGUSTUS.



Committente: N.G.I. Navigazione Generale Italiana, Genova.
Cantiere: Ansaldo, Sestri Ponente, Genova; Co. 282
Impostato: 20 aprile 1925.
Varato: 13 dicembre 1926.
Viaggio inaugurale: 27 novembre 1927.

Dati tecnici.
Lunghezza: 216,58 mt.
Larghezza: 25,24 mt.
Immersione: 9,20 mt.
Stazza lorda: 32.650 tsl.
Stazza lorda: 17.970 tsl.
Propulsione: 4 gruppi motore Diesel, prodotti dalle Officine Meccaniche Savoia su licenza “M.A.N.”; 28.000 shp; quattro eliche.
Velocità di servizio: 19,50 nodi.
Velocità massima alle prove: 21,89 nodi.

Capacità d’imbarco nel 1927: 2.116 passeggeri ospitati in quattro classi.
Prima classe:                302 passeggeri.
Seconda classe:            338 passeggeri.
classe Turistica:            166 passeggeri.
Terza classe Cabina:     372 passeggeri.
Terza classe Ordinaria: 938 passeggeri.

Equipaggio: 520 persone.


Carriera.

Aprile 1926: viene impostato presso i cantieri Ansaldo per conto della N.G.I.
13 dicembre 1926: viene varato dopo una costruzione in tempi record.
27 novembre 1927: viaggio inaugurale sulla rotta Genova - Buenos Aires.
2 gennaio 1932: viene trasferito alla Società Italia - Flotte Riunite nella quale confluisce tutta la flotta della “N.G.I.”.
23 gennaio 1932: effettua la prima crociera della Società Italia - Flotte Riunite partendo da New York per le Indie Occidentali (Cuba, Jamaica, Santo Domingo).
4 aprile 1932: primo viaggio sulla linea Trieste - New York.
Ottobre 1932: subisce un primo intervento di restyling alle sistemazioni ricettive, passando da 2.116 a 1.840 passeggeri: 302 in Prima classe Lusso, 314 in Seconda classe, 246 in classe Turistica e 978 in Terza classe, suddivisi in 366 di Terza Cabina e 612 di Terza Ordinaria. La stazza lorda scende a 32.370 tsl.
9 novembre 1932: viene trasferito sulla linea del Sud America (Genova - Buenos Aires).
Inverno 1935: subisce un nuovo restyling inerente la parte alberghiera e la capacità d’imbarco passa da 1.840 a 1.430 passeggeri: 210 in classe Lusso, da 454 a 556 in classe Turistica, da 664 a 766 in Terza classe; l’equipaggio scende a 480 persone.
2 dicembre 1939 - 20 febbraio 1940: effettua due viaggi sulla linea Genova - Valparaiso.
23 maggio 1940: viene posto in disarmo a Trieste, al termine di una crociera in Mediterraneo, nell’imminenza dell’entrata in guerra dell’Italia.
9 luglio 1940: giunge a Genova e viene posto in disarmo.
7 luglio 1942: viene requisito dalla marina italiana per essere trasformato in portaerei: viene ribattezzato Sparviero.
settembre 1943: dopo l’armistizio italiano i lavori vengono sospesi: l’unità è ridotta a uno scafo vuoto in attesa di essere ricostruita.
25 settembre 1944: viene affondato dai tedeschi in ritirata per ostruire l’accesso al porto di Genova agli Alleati.
dicembre 1946: lo scafo viene rimesso a galla.
7 luglio 1947: viene venduto per la demolizione.
12 agosto 1947: iniziano i lavori di demolizione a La Spezia.


Manifesto pubblicitario dell'estate del 1928,
celebrante l'entrata in servizio della motonave in rotta con il Sud America.


Un altro manifesto celebrativo per l'entrata in servizio della
più grande motonave del mondo.


In fase di allestimento nell'estate del 1927.


Fotografato in navigazione nel Sud Atlantico.


In porto a Genova a fianco dei consociali DUILIO e ROMA.



In attracco nel porto di New York alla fine degli anni '20.


In navigazione nell'estate del 1932.
Sui fumaioli i colori della nuova Società Italia - Flotte Riunite.


In manovra nel porto di Genova nella primavera del 1934.



  
Fotografato di poppa all'ormeggio nel porto di Napoli
durante una delle tante crociere estive.


Nel 1938 ormeggiata in porto a Trieste.
A differenza della gemella ROMA, e nonostante il suo largo impiego
nell'attività crocieristica, l'AUGUSTUS mantenne sempre la sua 
classica pitturazione nera per lo scafo e bianca per le sovrastrutture.  




ALLESTIMENTI INTERNI.

A bordo dell’AUGUSTUS la distribuzione degli ambienti riservati alla Prima classe subì alcune modifiche rispetto a quelli proposti a bordo del ROM: il Salone da pranzo occupava l’altezza di un solo ponte ed offriva in più un Grill-Room riservato al servizio “à la carte”. Queste modifiche si erano rese necessarie per poter predisporre sul ponte sovrastante la grande novità mondiale dell’AUGUSTUS: il Ponte Lido, un vastissimo spazio che si estendeva dal fumaiolo di poppa sino al termine della sovrastruttura, scendendo ad inglobare la sottostante veranda. Presso il fumaiolo venne allestita la prima piscina all’aperto mai comparsa a bordo di una nave passeggeri: un ampia vasca rivestita con piastrelle policrome a mosaico e circondata da un colonnato in stile ionico sormontato da un pergolato, il tutto in legno di teak lucido, a cui era appeso un festone in bronzo dorato ospitante le lampade d’illuminazione notturna. Una piscina simile all’aperto non s’era mai vista a bordo d’una nave! Tutt’intorno sdraio, poltroncine, tavolini ed ombrelloni, al centro un vasto spazio libero per i giochi o i bagni di sole.
Riguardo agli allestimenti dei saloni si coglieva un accento vernacolare, in sintonia con il clima di ricerca testimoniato dalle prime Biennali di arti decorative di Monza, testimoniato dall’impiego di arredi e decorazioni ispirate alla tradizione storica siciliana. L’intero ponte superiore a quello dei saloni, ospitante il Fumoir-Bar, la Veranda, la Sala di lettura e scrittura ed il Giardino d’Inverno, venne allestito con una combinazione di stili derivanti dalla tradizione rinascimentale sicula, e per questo motivo fu ribattezzato dalla stampa e dal pubblico “Sicilian Deck”. L’impianto decorativo di questi ambienti traeva ispirazione dall’arte siculo-normanna e siculo-catalana, con le finissime decorazioni dei legni intagliati che rivestivano le pareti, le ogive delle finestre, gli arabescati ferri battuti delle plafoniere e i magnifici dipinti sparsi un po’ dappertutto che ritraevano paesaggi e monumenti storici dell’isola. Il bar sfoggiava un meraviglioso mosaico ispirato alla cattedrale di Monreale, mentre la Veranda, ribattezzata “Patio Siciliano”, offriva pareti bianchissime decorate da un fregio in nero ed oro, soffitto con travi a vista da cui pendevano plafoniere in bronzo dorato e ferro battuto, finestre ad ogiva arabescate da intarsi in legno ed un pavimento a mosaico geometrico in rosso scuro, nero e bianco; ai lati due ampie scalee collegavano l’arioso ambiente con il sovrastante Lido.
Nel ponte dei saloni era disposta la consueta infilata di stili storici, resi però più leggeri ed “ariosi” rispetto a quelli proposti sul ROMA dalle intonazioni sgargianti dei colori e da scelte decorative meno formali: l’AUGUSTUS non era pensata per esser l’ammiraglia e ciò contribuì a rendere più fluida e creativa l’impostazione degli allestimenti. Il “Tardo Rinascimento” fu scelto per la vasta ed imponente Aula Centrale, connotata dal cangiante velluto rosso tizianesco delle pareti intervallate da grosse colonne prismatiche, e della copertura del soffitto a botte decorato con gli affreschi di Galileo Chini; punto focale del vastissimo ambiente era il grande pannello in marmo rosso e bianco di Felice Casorati rappresentate Il Trionfo dell’Imperatore Augusto, posto in cima al Grand Scalone diretto al Foyer d’ingresso. Lo stile dei “più bei palazzi della Palermo settecentesca” fu invece proposto per il Salone delle Feste, dominato da una profusione di damaschi alle pareti e di dorature sui mobili, dalla garbata linea Rococò; al centro del soffitto la cupola dipinta dallo stesso Chini. Il “Settecento piemontese” era ben rappresentato nell’imponente Salone da Pranzo, cromaticamente caratterizzato dall’alternanza dell’azzurro e del giallo oro, arricchito da damaschi rossi ed oro alle pareti e da pilastri in marmo traforato, sovrapposti a specchiere con fregi dorati; infine un diciottesimo secolo, ispirato da motivi “Oriental Style”, nella confinante Grill-Room, che ospitava il Ristorante “à la carte” in un ambiente dalle boiseire in mogano rosso lucido rischiarate da leggeri lampadari rossi e dorati, a larghe foglie, e rilucente per le lacche rosse e celeste giapponesi stese sulle pareti e sormontate da un fregio in seta dipinta giallo oro.




La Grand Hall Centrale, col soffitto a botte e sullo sfondo il pannello decorativo
dedicato ai "Trionfi di Augusto".
Purtroppo la sfocatezza dell'immagine non permetto di cogliere appieno i dettagli delle elaborate
decorazioni che rivestivano sia le pareti che le ali laterali del soffitto, fasciato da sottili pannelli in
marmo cipollino lucido con inserti affrescati.


 Particolare d'insieme della parete di prua della Grand Hall Centrale: si notano molto bene gli elaborati damaschi che rivestivano a tutt'altezza le pareti. Attraverso la grande porta posta al centro dell'immagine si accedeva al Salone delle Feste.


Il Salone delle Feste. Nonostante la non proprio ottimale qualità dell'immagine si posso comunque distinguere i particolari decorativi dei pannelli parietali in damasco e la sontuosa opera di cesellatura a foglie d'oro che li circondava. Il pavimento si componeva di gradi piastrelle in linoleum dispose a scacchiera e tinte nei toni del palladio e dell'avorio.


Una bella immagine del vasto Salone delle Feste in cui spicca la sontuosa cupola affrescata da Galileo Chini. Le porte-finestre tutt'intorno si aprivano sulla Veranda, mentre i sovraporta erano in ferro battuto e vetro opalino. Si noti la nicchia sulla parete di destra, riservata al palco dell'orchestra, e gli spettacolari tappeti persiani originali, risalenti al XVIII secolo.


 
Il Vestibolo d'ingresso della Prima classe, collegato alla sovrastante Grand Hall Centrale tramite un ampio
scalone a tenaglia. Arredato in modo piuttosto razionale era caraterrizzato dai bei pannelli parietali, in legno di cedro e sicomoro, patinati lucidi ed intagliati in un garbato stile neoclassico.


Lo splendido Salone da pranzo in stile Settecento piemontese.
Si presentava come un unico e vasto ambiente in cui la prospettiva non era interrotta ne dalla presenza di colonne ne da pilastri centrali. I toni utilizzati per le decorazioni spaziavano dal giallo oro alle varie sfumature del blu e dell'azzurro, il tutto sullo sfondo avorio chiarissimo dei pannelli parietali in legno laccato.


Di seguito al Salone da pranzo, verso poppa, si apriva il Ristorante a-la-carte "Oriental Grill".
Questo ambiente offriva un servizio alla carta, cioè gli ospiti, pagando un supplemento a parte, potevano pranzare o cenare scegliendo da un menù separato rispetto a quello proposto nel Salone da pranzo, ricco
di ben quaranta differenti portate.
Rispetto alla sontuosa ed elaborata decorazione del Salone da pranzo il Grill si presentava in modo più sobrio e razionale. Tutta la decorazione routava attorno ai pannelli in seta dipinta ed alle lacche in rosso
ed oro che si alternavano lungo le pareti, rivestite da pannelli in legno bubinga dalle ricche sfumature che
variavano dal rosso scuro al rosa intenso.  


Un angolo del vasto "Patio Siciliano", ovvero la grande veranda che rappresentava la continuazione
all'aperto del Fumoir Grand Bar.
L'allestimento di questi due ambienti era ispirato allo stile Siculo-Moresco utilizzato durante il Rinascimento nei palazzi di Palermo. Il Patio era il punto di ritrovo preferito dei passeggeri durante le giornate all'aperto passate sul sovrastante Lido: dopo un bagno in piscina o un bagno di sole nulla era meglio di un ambiente riparato e fresco dove gustarsi uno spuntino fra uno svago e l'altro.
La sera il locale si trasformarva invece in una suggestiva "sala da ballo" rischiarata dai lampioncini,
dove poter ballare sotto le stelle.


 
Salendo dal Patio al ponte superiore ci si sarebbe trovati di fronte il vastissimo Lido.
Questo ponte, con la sua bella piscina all'aperto, rappresentò la grande novità mondiale introdotta
dall'AUGUSTUS, ed un successo mondiale...
Mai prima d'allora nessuna nave, per quanto grande fosse, aveva proposto una "piacevolezza" simile.
Il Lido con tutto il suo insieme di svaghi ed il suo tipico arredo fatto da ombrelloni, sdraio e tavolini,
spostò di colpo la vita diurna di bordo dalle sale interne ai ponti esterni, rivoluzionando in breve
usi e consuetudini dei passeggeri. In sostanza possiamo definire l'Augustus come l'antenata delle attuali 
navi da crociera, quanto meno per la nuova concezione del viaggio in mare che proponeva ai propri passeggeri.

  
Una tipica giornata ai bordi della piscina.
Si noti l'elaborato colonnato in stile ionico che circondava la vasca da nuoto, sormontato da un "finto" pergolato in legno di teak a cui era fissata la lunga ghirlanda floreale di bronzo dorato ospitante l'impianto
per l'illuminazione notturna. Pregevole il mosaico a onde marine che fasciava i bordi della vasca.
La piscina era riempita, come sulle navi da crociera attuali, con acqua di mare che veniva pescata e fatta passare attraverso una serie di tubature poste vicino alle caldaie, in modo da non esser troppo fredda per non disturbare con eccessivi brividi i passeggeri.   

La bellissima campagnia pubblicitaria promossa dalla N.G.I. per il Ponte Lido dell'AUGUSTUS.




Di seguito due dei cento bagni privati presenti a bordo dell'AUGUSTUS.
Ciascuna stanza da bagno era decorata con piastrelle a temi differenti - che spaziavano dal Floreale, al Liberty, al Geometrico sino al Pompeiano - e tutte rigorosamente dipinte a mano.




La presenza di bagni moderni e completi di tutti i più "moderni" accessori contribuì di molto al
successo delle nostre navi passeggeri presso la ricca clientela nordamericana, ormai stufa dei
bagni spartani, e troppo spesso antiquati, presenti a bordo delle navi inglesi.
Da notarsi che il cambio della "biancheria da bagno" veniva, all'epoca, effettuato due volte
al giorno, prima mattina e tardo pomeriggio, e non una come sulle attuali navi da crociera.

Di seguito cinque pregevoli dipinti facenti parte di una serie commissionata dalla N.G.I.
al pittore Marcello Dudovich.

 
Il gioco del golf.

Il gioco delle piastrelle.

La corsa dei cavalli.


Partita a tennis.

I piaceri del Lido.


La copertina dell'opuscolo dedicato alla Seconda classe.
Ogni opuscolo di ogni classe, stagione dopo stagione, proponeva un dipinto differente,
sempre realizzato da artisti nuovi, che vedevano così promossa la loro opera verso un
pubblico internazionale.



Due dei bellissimi manifesti preparati per la "Around the World Cruise" dell'AUGUSTUS.
la prestigiosa crociera mondiale, la cui partenza era prevista il 14 gennaio 1933 dal
porto di New York, sarebbe durata 129 giorni, toccanto 34 scali in tutto il mondo.
L'itinerario sarebbe stato il seguente:
New York, Madeira, Gibilterra, Montecarlo, Genova, Napoli, Tripoli, Atene, Haifa,
Alexandria, Suez, Bombay, Colombo, Rangoon, Pinang, Singapore, Bangkok, Batavia,
Samarang, Bali, Zamboanga, Manila, Shanghai, Chinwangtao (Pechino), Kobe, Yokohama, 
Hawaii, San Francisco, Los Angeles, Balboa (Panama Canal), Cristobal, Santo Domingo,
Havana, Nassau, Hamilton, New York.
Nell'autunno del '32 venne cancellata per via del ridotto numero di prenotazioni causato
dall'aggravarsi della situazione economica mondiale innescata dalla Grande Depressione.
 

5 commenti:

  1. Caro amico, grazie mille

    http://www.grijalvo.com/Tn_buque_italiano_Barcelona/1_Tn_buque_italiano_Barcelona.htm

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  2. Buongiorno, qualcuno saprebbe darmi informazioni sull'equipaggio?

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  4. Buongiorno, c'è modo di avere una lista passeggieri di un viaggio del 1928 dall'Italia all'Argentina ? Grazie

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  5. Buongiorno, sto scrivendo un romanzo giallo in parte ambientato sull'Augustus tra il 1935 e il 1939 e sto cercando più materiale possibile sulla vita a bordo. Sarei felice se potesse darmi qualche informazione.

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